Cari Amici,
siamo ormai al termine del quadriennio che ci porterà al rinnovo delle cariche federali, una scadenza fondamentale per un movimento in seria difficoltà e con sfide sempre più complicate da affrontare. Sono stato candidato alla presidenza della FCI nella scorsa tornata e quel lusinghiero risultato, seppur non sufficiente a centrare l’obiettivo, mi spinge a riproporre la mia candidatura, motivata soprattutto dalle innumerevoli sollecitazioni raccolte da tanti dirigenti in tutto il territorio nazionale.
Già quattro anni fa il nostro movimento necessitava di una scelta coraggiosa, di un nuovo percorso virtuoso dal punto di vista progettuale, gestionale ed economico-finanziario. Ora dobbiamo, prima di tutto, essere sinceri con noi stessi: nemmeno i più pessimisti potevano prevedere un tracollo federale di tale portata. Una gestione e un bilancio pressoché fuori controllo, un irrispettoso disprezzo delle regole statutarie, una reputazione compromessa, un’immagine deteriorata, un’imbarazzante mancanza di idee e progetti, risorse umane stanche e demotivate e, non per ultimo, comitati regionali e provinciali abbandonati a loro stessi. E proprio dai comitati periferici occorreva invece ripartire. È impossibile non vedere lo scollamento e la distanza siderale tra il vertice e la base, lasciata letteralmente al proprio destino. I vertici federali arroccati nel loro fortino, animati da una sola evidente preoccupazione: non far trapelare alcun dettaglio sul proprio operato, tenendo all’oscuro gli stessi componenti del consiglio federale di molte operazioni di cui è difficile valutare portata e responsabilità.
Lo dico con un peso sul cuore, la Federazione che tutti noi amiamo è a un passo dal collasso. Chi nei prossimi quattro anni sarà chiamato a rappresentare le varie componenti del nostro movimento non avrà un compito semplice, ma le sfide mi sono sempre piaciute perché fanno parte della nostra cultura sportiva. Proprio per questa ragione ho deciso di ufficializzare oggi la mia candidatura, con largo anticipo sulle consuete e tradizionali tempistiche, per avere così il tempo necessario per veicolare il messaggio di “consapevolezza e responsabilità” alle nostre società, ai nostri tecnici e ai nostri atleti, le tre componenti che secondo le regole statutarie saranno rappresentate in assemblea. Il messaggio è rivolto a coloro che nelle province eleggeranno i propri rappresentanti, regione per regione. Le assemblee periferiche non sono, come qualcuno vorrebbe farci credere, una perdita di tempo ma un passaggio fondamentale di democrazia, al quale dobbiamo arrivare “consapevoli e responsabili”.
Da oggi inizia ufficialmente il mio cammino verso l’assemblea nazionale. I prossimi mesi saranno utili per incontrare i tanti operatori del territorio e affrontare le tematiche che rappresentano criticità per il nostro movimento e che costituiranno i punti fermi di un programma che non sarà imposto dall’alto. I punti programmatici li scriveremo insieme, nel nome di una rinnovata e autentica collaborazione. Personalmente o attraverso le piattaforme social e il sito ufficiale www.silviomartinello.it, chiunque avrà la possibilità di confrontarsi e dare il proprio prezioso contributo. Dai buoni consigli può nascere una visione condivisa, un programma efficace e una squadra affiatata e competente per il prossimo consiglio.
Per ora auguro buon ciclismo a tutti e formulo un arrivederci nei vari appuntamenti nei quali avremo la possibilità di incontrarci. Già da domani sarò alla 3* edizione del Giro della Valdera organizzato dall’amico Claudio De Angeli insieme alla sua splendida squadra di collaboratori, sarà un piacere ritrovare chi tra di voi sarà da quelle parti e scambiare qualche parola.
Ancora buon ciclismo a tutti.
Silvio Martinello