Scriviamo insieme il futuro del ciclismo Italiano.

Benvenuti nel mio sito web. Scriviamo insieme il futuro del ciclismo italiano alle prossime elezioni della Federazione Ciclistica Italiana.

Rivedi la diretta streaming della conferenza stampa di Venerdì 10 gennai0 2025

Silvio Martinello

Candidato Presidente per la Federazione Ciclistica Italiana

Credo fortemente nel gioco di squadra. Ho imparato in bicicletta il valore della forza del gruppo. Ho scelto di affrontare questa avventura perché sapevo di poter contare su di una squadra ricca di idee e di passione.​

Condividi con noi i tuoi suggerimenti e le tue proposte!
Mettiti in gioco, entra a far parte del nostro team!

Silvio Martinello annuncia la sua candidatura alla Presidenza FCI

Un messaggio importante
per il mondo del ciclismo

Dialogo e trasparenza per la Federazione Ciclistica Italiana del futuro: l’annuncio di Silvio Martinello che si candida alla presidenza della FCI.

1 week ago

Silvio Martinello
Great job Simon, mission done!Mi piace credere esista un’entità Suprema che guarda con favore al ciclismo e ne regola i ritmi e i fatti. Simon Yates era in credito con il Giro d’Italia; ha contribuito a scriverne pagine significative, 6 i suoi successi di tappa e nel 2018 sembrava potesse essere suo. Sono trascorsi 7 anni ma sembra un’era geologica. Nel 2018 dovevano ancora affacciarsi al professionismo Pogacar, Evenepoel, Vingegaard, Van der Poel e Van Aert, il solo Roglic muoveva i primi passi, eravamo in piena era caratterizzata dal dominio Sky e Simon sembrava in grado di rompere il monopolio. Veniva dalla pista; 2 titoli mondiali, nella madison da junior e nella corsa a punti tra gli elite, tuttavia al Tour de l’Avenir aveva evidenziato qualità eccellenti anche in salita. Il 2018 sembrava l’anno della consacrazione, arrivò al Giro d’Italia con una fame da lupo, conquistò la Maglia Rosa sull’Etna lasciando la tappa al compagno di squadra Chaves. In Rosa conseguì i traguardi di Campo Imperatore, Osimo e Sappada lasciando le briciole ai rivali. Sembrava incrollabile, arrivò all’ultimo giorno di riposo dopo aver colto la seconda piazza sullo Zoncolan a 6” da Froome e aver ridicolizzato gli avversari a Sappada con una stoccata delle sue. Iniziò la terza e decisiva settimana con 2.11 su Dumoulin e 2.28 su Pozzovivo, Froome sembrava fuori dai giochi, tuttavia il successo sullo Zoncolan era un chiaro segnale. Si ripartì con una crono da Trento a Rovereto e Dumoulin si avvicinò, Froome era a quasi 4 minuti dal connazionale che si salvò benissimo in un terreno a lui non congeniale. Il trittico di montagna finale prevedeva Prato Nevoso, Bardonecchia Jafferau e Cervinia prima della passerella a Roma. A Prato Nevoso i primi segnali che l’incantesimo stava svanendo, il Supremo aveva un altro piano e a Simon Yates aveva assegnato una parte ben precisa, protagonista ma perdente. Il prescelto era Chris Froome che al Giro c’era già venuto nel 2009 (32°) e nel 2010 (squalificato), da allora aveva vinto 2 Vuelta e 4 Tour. Rappresentava ciò che di meglio ci fosse in circolazione. Il giorno scelto era il 25 maggio; si partiva da Venaria Reale, 185 Km con Lys, Finestre (Cima Coppi), Sestriere e arrivo allo Jafferau. Il team Sky preparò l’impresa con la consueta precisione; non ci fu spazio per la fuga, tennero controllata la corsa imponendo un ritmo indiavolato fin dai primi km del Colle delle Finestre e a 5 km dalla vetta Froome rimase solo, ne mancavano 80 al traguardo. Simon Yates era già alla deriva, Dumoulin era invece in sella e la Maglia Rosa virtualmente sulle sue spalle, inconsapevole che gli era stata affidata la parte meno dignitosa, ovvero quella “dell’ingenuo”. Froome mise in atto l’impresa della vita che, per riuscire, necessitava di diversi fattori, tutto doveva allinearsi e combaciare: lo sconfitto alla deriva (Yates) e la confusione nella testa di chi aveva previsto un piano ma si dimostra impreparato a doverne gestire un altro (Dumoulin e la sua ammiraglia). A distanza di 7 anni il Supremo doveva sdebitarsi, la sua vittima andava ricompensata ed ecco accadere ciò che nessuno pronosticava; Yates nascosto, in apparenza sulla difensiva e appagato del podio facendo credere che lo scontro fosse limitato all’esperto Carapaz e all’astro nascente Del Toro, capitano della corazzata UAE in grado di sostenerlo e difenderlo dagli attacchi del rivale. La fuga va ad oltre 10 minuti, nessuno considera la presenza di un soggetto che avrebbe contribuito in modo determinante alla realizzazione del piano (Van Aert). Il Colle delle Finestre ancora una volta nominato giudice inappellabile. Sembra che il Supremo abbia trascorso la notte al Forte situato in cima al Colle, non voleva perdersi lo spettacolo, compiaciuto per la sceneggiatura che aveva preparato. Ascoltava divertito anche i telecronisti, i radiocronisti, i commentatori esperti e addetti ai lavori, sorridendo beffardo, nessuno ci stava capendo nulla, nessuno si era ancora reso conto che stava assistendo ad un’altra giornata epocale che rimarrà nella storia del ciclismo e del Giro d’Italia. Per far sì che le cose accadano i pianeti si devono allineare perfettamente; ci vogliono le gambe, il cuore per crederci e che la confusione annebbi le menti di chi aveva pianificato uno sviluppo e si trova a doverne gestirne un altro, incapace di resettare e ripianificare. A Simon Yates è stata affidata la parte di Chris Froome del 2018, Del Toro ha recitato la parte di Dumoulin, l’ammiraglia UAE ha recitato la parte della Sunweb di allora, oggi guidano AUDI allora MINI, ma la sostanza non è cambiata. A nessuno è toccata la parte di Simon Yates del 2018, il Supremo non se l’è sentita, si sarebbe ritrovato nella scomoda posizione di dover pensare ad un’altra sceneggiatura per restituire quanto tolto al malcapitato. L’impresa si compie, la classifica cambia, c’è chi festeggia e chi prova a spiegare come possa essere capitato, consolandosi con la promessa di tornare a riprendersi quanto buttato, consapevole anche senza dichiararlo che ogni lasciata è persa. L’ultima settimana è stato tanto altro ed è corretto sottolinearlo: lo show di Scaroni e Fortunato al San Valentino, e quello di Del Toro a Bormio. La progressione di Denz a Cesano Maderno e di Prodhomme a Champoluc oltre allo sprint vincente di Kooij a Roma, per il Supremo giornate di ordinaria amministrazione, mica possiamo chiedere di salire sul Colle delle Finestre tutti i santi giorni. Ora che anche il Giro 2025 passa agli archivi, mi chiedo quali altre trame il Supremo starà preparando, personalmente lo ringrazio per riservarmi un piccolo spazio in questo appassionante mondo, raccontare e provare a spiegare le sceneggiature che pianifica continuo a ritenerlo un grande privilegio! #giroditalia#ciclismo#passione See MoreSee Less
View on Facebook

1 week ago

Silvio Martinello
View on Facebook

1 week ago

Silvio Martinello
Well done!#simonyates#giroditalia #Radio1Rai See MoreSee Less
View on Facebook

1 week ago

Silvio Martinello
Tappa 20 Verrès-Sestriere#giroditalia#TecnoTappa#Radio1Rai See MoreSee Less
View on Facebook

2 weeks ago

Silvio Martinello
View on Facebook

2 weeks ago

Silvio Martinello
Tappa 19 Biella-Champoluc#giroditalia#TecnoTappa#Radio1Rai See MoreSee Less
View on Facebook

2 weeks ago

Silvio Martinello
View on Facebook

2 weeks ago

Silvio Martinello
Tappa 18 Morbegno-Cesano Maderno#giroditalia#TecnoTappa#Radio1Rai See MoreSee Less
View on Facebook